Guerrino Tramonti fu pittore, ceramista e scultore.
Molto presto però Gentilini lascia la città e si trasferisce a Roma, Guerrino Tramonti resta nello studio di Faenza ma la profondità di questa amicizia rimane, così come la frequentazione fra i due, fra Roma e Faenza.
Nel 1951 Guerrino Tramonti diventa professore di Plastica presso la Scuola d’Arte di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, alle porte di Roma. La vicinanza alla capitale gli consente la frequentazione di un cenacolo di artisti, letterati ed intellettuali, cui viene introdotto dall’amico Gentilini.
Conosce in questo periodo critici quali Libero de Libero e Leonardo Sinisgalli, e poi artisti quali Antonio Scordia, Alberto Burri, Toti Scialoja, Afro e Mirko Basaldella e Giuseppe Ungaretti, il poeta.
Il Museo Guerrino Tramonti si trova a Faenza nella casa laboratorio che l’Artista fece costruire e dove visse con la famiglia e lavorò dal 1958 al 1992, anno della sua morte.
Guerrino Tramonti e le Targhe INA CASA
Arrivò da Roma la notizia a Guerrino del concorso nazionale per realizzare le piastrelle da collocare sulla facciata degli edifici costruiti dall'Istituto INA casa (Istituto Nazionale Assicurazioni).
L'Ente diede ai partecipanti al concorso la tematica cui si doveva riferire il bozzetto: 'la casa come luogo felice'. I partecipanti al concorso furono: Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Michele Cascella, Pietro Dorazio e una serie di artisti ceramisti come Guerrino Tramonti.
Quando arrivò una lettera dall'istituto INA Casa che incaricava Guerrino di realizzare circa cinquemila formelle, l'artista fu tentato di rinunciare al lavoro per via del poco tempo a disposizione per realizzarle a mano. La moglie e gli amici convinsero poi Guerrino ad accettare il lavoro perché ben retribuito.
"La varietà e l’eterogeneità dei soggetti, ma soprattutto la mancanza di documenti d’archivio e fonti iconografiche, fa sì che siano pochissime le targhe attribuibili con assoluta certezza. Ci troviamo così, il più delle volte, di fronte a formelle “in cerca di artista”. (...)
Facilmente riconoscibili sono invece le targhe realizzate da Guerrino Tramonti, poiché il maestro faentino riportò nelle sue formelle molti elementi grafici e iconografici chiaramente riproposti in altri manufatti ceramici della sua ricchissima e prolifica produzione artistica.Così, analizzando le 365 tavelle maiolicate con decorazioni policrome che costituiscono il cosiddetto “Terzo Cielo di Castelli” – che Tramonti ideò durante la sua esperienza come Direttore della Scuola d’Arte a Castelli d’Abruzzo – si trovano tantissime analogie con le targhe INA Casa: i pesci, i calici, il sifone del seltz, il sole antropomorfo o altri elementi rappresentati nelle nature morte. (...)
Infine, le formelle con il gatto su fondo blu o verde si inseriscono appieno in una ricchissima produzione di raffigurazioni feline: il soggetto è ricorrente anche nell’opera grafica di Franco Gentilini, amico di Tramonti fin dall’età adolescenziale, a cui erroneamente erano state attribuite. Di questa formella, così come di altri tre esemplari, Marco Tramonti, figlio di Guerrino, ha recentemente rinvenuto gli stampi originali con cui l’artista produceva in modo seriale le targhe".
Da "Le targhe INA Casa. Arte diffusa come segno distintivo dei piani di ricostruzione: esempi e protagonisti in Emilia-Romagna", Luca Rocchi, 2022
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